Agosto 2023 - Las Vegas, Nevada, USA
Avevo in testa il film di “Una notte da leoni”, dove cose pazze succedono nella città che non dorme mai.
Guidavo dall’aeroporto per raggiungere l’albergo dove avremmo trascorso le successive 24 ore - non una di più - ed ero impressionata da come tutto sembrava eccessivamente IMMENSO. Non che fosse una novità per gli Stati Uniti, sia chiaro, però ero nel mezzo del deserto, a mille gradi sotto il sole, e l’unica cosa che riuscivo a pensare era “quanto costerà tenere accesa tutta la città?”.
Per arrivare alla reception abbiamo attraversato un intero casinò e l’equivalente di una food hall di un centro commerciale. Sentivo “bip” di carte che strisciavano e tutto avveniva ad una velocità impressionante.
Abbiamo deciso di uscire alle 7 di sera armati di Coca Cola ghiacciata per evitare cali di zuccheri, e abbiamo iniziato il nostro “giro del boulevard” a 38 gradi, molto torridi. Giochi di luci, little Venice ricreata con canaletti e gondole (e con tanto di gondolieri e cielo finto), negozi, hotel di lusso ognuno con un tema diverso e casinò, tutti immensamente maestosi in ogni albergo. Gruppi di persone che si spostavano divertiti da una hall all’altra, chi per un’occasione importante e chi solo per divertirsi. Intrattenitori di ogni tipo animavano e alimentavano questo regno della perdizione, sotto gli occhi dei suoi visitatori occasionali e non solo.
Ai bordi delle strade ho notato moltissimi senza tetto rovistare nei cestini dell’immondizia, alla ricerca di un sandwich avanzato o qualche sorso di bibita. Purtroppo si vedono in tutte le grandi città, ma quello che più stona è proprio il contrasto tra lo sfarzo e chi in quello sfarzo ha perso tutto.
Ad un certo punto abbiamo notato uno store a tema “Stranger things” e ci siamo fiondati dentro per curiosare e soprattutto respirare un po’ di aria condizionata. Assurdo, molti angoli erano ricreati a immagine e somiglianza!
Di ritorno in hotel abbiamo cenato e cercato le regole del Black Jack per provare a seguire il gioco ad alcuni tavoli del casinò. Tutti quei tavoli con i croupier, carte, palline e roulette che giravano così velocemente… mi sentivo un pesce fuor d’acqua, e così prestavo attenzione alle espressioni delle persone ai tavoli. Ho visto foga, divertimento, eccitazione, ma anche occhi inespressivi di persone che probabilmente erano davanti a quello schermo da quasi un giorno e schiacciavano bottoni ad inerzia.
Nel complesso tanto stupore e anche un filo di tristezza, quello che “la città che non dorme mai” mi ha lasciato.
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