Agosto 2021, Isole Faroe
Parto con un aereo direzione Isole Far Oer. Lo scalo nella capitale francese di solo 40minuti mi metteva parecchia ansia ma era l'unica opzione. Tenete conto che i voli nelle Isole Far Oer sono massimo 3 al giorno durante il periodo di alta stagione. Queste isole, ancora molto selvagge e poco turistiche, offrono paesaggi contro ogni aspettativa. Arrivo alle Isole Far Oer e, come immaginavo, la bici non era sul mio volo. Mi tranquillizza il fatto che l'hostess di terra ha accolto me e altri dieci malcapitati già con il modulo, quindi immaginavo che sarebbe arrivato col volo successivo. "Fortunatamente" c'è una coppia di italiani i quali hanno anche loro la valigia dispersa per l'Europa, sono gentili e mi dicono di passare le prossime 6 ore con loro in attesa del volo. Accetto e salgo in macchina, decidiamo di esplorare l'isoletta dell'aeroporto Sorvagur. Le isole sono tutte collegate tra di loro da tunnel sottomarini, evitano i ponti per non deturpare il paesaggio. Decide di guidare la ragazza che però si vedeva essere parecchio distratta dalla bellezza del paesaggio, tant'è che nemmeno dieci minuti e finiamo fuori strada ma fortunatamente riesce a rimettersi subito in carreggiata. Ben più grave succede qualche minuto dopo, ovvero incrociamo un pick-up in una stradina stretta e "noi" cioè lei, decide di fare retromarcia....finiamo nel fosso, bloccati e inermi. Dal pick-up scende un ragazzino, avrà avuto massimo 14 anni e se la rideva come non mai. Tira fuori dal cassone una corda e ci traina fuori dal fosso. Torniamo in aeroporto e...i loro bagagli sono arrivati, la mia bici no..... arriverà dopo 68 ore passate in aeroporto, ore infinite, in attesa del viaggio più spettacolare di sempre.
Andrea
Selvaggio e ancora poco scoperte
Selvaggio e ancora poco scoperte
Incontro con un pick-up
Il ragazzino e il pick-up
In attesa della mia bici
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