Alaçati, Turchia - Agosto 2022
Di quella sera abbiamo parecchi ricordi, ma quello che porteremo sicuramente nel cuore è stata quella cena deliziosa a casa di due nonnini turchi davvero speciali.
Ineffetti, decidere di proseguire giù per quella via dissestata e lontana dalle luci e dalle voci del centro è stata una scelta da 10 e lode. Ma non è così che è iniziata la serata.
Alaçati è un villaggio davvero pittoresco: case bianche, fiori e bouganville violetti in molte strade, locali e ristorantini sulla strada, mille colori e negozietti con prodotti artigianali come solo i turchi sanno fare. Stavamo passeggiando prima di cena e ci fermavamo spesso per immortalare quelle viette incantevoli, quando i ragazzi decidono di farci uno scherzo e ci lasciano indietro. In pochissimo ci perdiamo: li chiamiamo ad alta voce, corriamo tra le varie strade di paese, ci dividiamo… non potevamo chiamarci perché solo una persona aveva la SIM turca. Per puro caso ci ritroviamo e fra insulti amichevoli (e anche un po’ meno) e molta molta più fame del previsto, consultiamo TripAdvisor per un consiglio su dove cenare.
Seguiamo le indicazioni per un locale che sembrava a conduzione familiare e… ci ritroviamo in cima a una strada poco “amichevole”, con nessuna insegna all’orizzonte. Decidiamo di proseguire lo stesso e ci fermiamo davanti all’unico portico illuminato dove una coppia di anziani stava chiacchierando con dei ragazzi seduti ad un tavolo. “Ragazzi, mi dice che è qui”
Ci avviciniamo ai signori e chiediamo indicazioni, ma ci fanno gesto che non parlano inglese. Ovviamente.
I ragazzi al tavolo si avvicinano e ci spiegano che siamo nel posto giusto. Ci accompagnano dentro e ci ritroviamo davanti alla cucina: odore di naftalina, arredamento casalingo, una tavola imbandita con ciotole coloratissime di ogni dimensione con pietanze già pronte della tradizione locale… Sgraniamo gli occhi per la meraviglia. Eravamo letteralmente a casa loro, che super sorridenti e un po’ imbarazzanti iniziano a farci segno che è tutto preparato da loro ed è buono… come fare a non credergli! Ci siamo seduti ad un tavolo in veranda dopo aver scelto e segnato le porzioni, e una volta a tavola è stato fenomenale. Una delle cene più buone che ricordiamo, e non ci siamo mai sentiti così a casa. La cura e la premurosità dei piccoli gesti, la gentilezza che andava oltre la barriera della lingua. Veniva voglia di abbracciarli.
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