New York, USA, Dicembre 2023
Sarebbe stata la mia ultima volta nella città che più mi aveva emozionata quell’anno. Era la prima settimana di dicembre e l’aria era gelida. Arrivavo da Charlotte, dove avrei dovuto vedere Lauren Hyll e i The Fugees dal vivo, ma avevano cancellato all’ultimo e avevo trascorso una bellissima serata con Bethany, la sorella di una mia cara amica, e la sua amica Marissa.
Il mio volo era puntuale, e ho attraversato Manhattan per raggiungere Luca, un amico dell’università che mi ha ospitata quel weekend. È stato molto bello rivederlo dopo tanto e passare un po’ di tempo insieme.
Il lunedì lui era via per lavoro, e io ho lavorato da remoto con una vista mozzafiato. Alle 7 avevo lezione di afrodance con quella forza della natura di Judith McCarty, che occupa un posto speciale nel mio cuore per il suo modo unico di trasmettere le origini dell’afro e caricare tutti di in energia pazzesca.
È qui che ho conosciuto Delphine, una designer di gioielli francese trasferitasi a New York, con cui ho fatto una bellissima chiacchierata per diversi isolati prima di separarci. Mi sentivo come se fossi fatta di zuccheri, con una carica di energia addosso che mi faceva brillare gli occhi e mi stampava un sorriso sul viso mentre incrociavo le persone.
Mi sono poi diretta verso il Rockefeller Center, e quando ho visto la pista di pattinaggio, non ho capito più niente. Canzoni di Natale, luci, addobbi... Ero sciolta come una Ciobar. Sulla strada verso casa mi sono fermata a mangiare un trancio di pizza. Quell'assaggio di vita newyorkese, spensierata e felice, mi aveva fatto montare la testa. Camminavo per le strade affollate e rumorose, e mi sembrava di essere in un film. Il giorno dopo, verso l'aeroporto, con gli occhi incollati al finestrino, salutavo il mio posto del cuore.
Vale
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