Lanzarote, Spagna - aprile 2024
Cinque giorni, sei amici e una pausa perfetta tra le ferie natalizie e quelle estive, immersi tra lezioni di surf, paesaggi mozzafiato e buon cibo.
Lanzarote è un’isola spagnola inaspettata nell’Oceano Pacifico, che racchiude una ricchezza naturale immensa. È stata dichiarata dall’UNESCO una Riserva della Biosfera, grazie alla sua varietà di paesaggi, tra cui 30 vulcani attivi, spiagge infinite, scogliere a picco sul mare, parchi naturali e montagne per fare trekking. Il 40% del suo territorio, infatti, è regolato da divieti per preservare la bellezza del luogo.
Le nostre giornate sono organizzate alla perfezione: colazione tutti insieme, quattro ore di surf tra le onde della bellissima spiaggia di Famara, pranzo al sacco e un pomeriggio alla scoperta dell’isola dalla terra nera. Abbiamo già fatto qualche lezione di surf in altri Paesi, ma questa spiaggia circondata da alte scogliere rocciose ha un’atmosfera diversa, che ti avvolge. Fare surf è difficile, ti stanca fisicamente ma ha quel potere magico di liberare la mente da ogni pensiero. Permette di concentrarsi al 100% su se stessi, sul proprio corpo. I benefici sono molteplici e ogni giorno è una sorpresa.
Atterriamo nel tardo pomeriggio, tempo di prendere la macchina a noleggio e lasciare le valigie nella nostra surf house, che siamo già in viaggio alla ricerca del luogo perfetto per il momento preferito della giornata. L’atardecer è quell’istante in cui il cielo si colora di giallo, arancione e rosa e il sole scompare all’orizzonte. Ci troviamo in cima a un montagna, con asciugamani avvolti sulle gambe, per coprirci dal vento fresco di fine aprile, qualche birra e delle patatine. Rimaniamo fino a quando il sole non scompare ai nostri occhi e la luna inizia a sorgere. La vacanza non poteva iniziare in modo migliore.
E così, un po’ per caso abbiamo creato il nostro momento preferito della giornata in cui ci si ferma ad ammirare, tra una chiacchiera e l’altra, il sole che tramonta nel mare, o dietro a un vulcano o dietro a una scogliera o tra le vigne coltivate nella terra nera. Il rito, infatti, è sempre lo stesso, il dove è sempre diverso. Quello da fare è semplice, comprare delle patatine (le nostre preferite quelle al jamón), qualche birra e guidare verso fino a che non troviamo il posto perfetto. La scena, molto semplice ma che racchiude bellissimi ricordi, si ripete tutte le sere uguali: bagagliai aperti, birre stappate, tante risate e il gioco è fatto.
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